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Ricerca sul cancro

Il cancro è una malattia complessa ed eterogenea causata da cellule che hanno dei difetti nella regolazione della crescita. I cambiamenti genetici ed epigenetici in una cellula o in un gruppo di cellule alterano il normale funzionamento e provocano una crescita e una proliferazione cellulare autonoma e incontrollata. 

L'imaging è diventato uno strumento chiave nello studio della biologia del cancro. L'imaging ad alta risoluzione è indispensabile per lo studio dei cambiamenti genetici e di comunicazione cellulare che sono alla base del cancro, mentre il live-cell imaging è fondamentale per una comprensione più dettagliata sul funzionamento e sui meccanismi della malattia. Anche le tecniche di microscopia risultano essenziali per studiare le relazioni spaziali che intercorrono tra i diversi tipi di cellule tumorali. Sono importanti anche per comprendere il ruolo del sistema immunitario nella lotta contro le cellule cancerose. Per quest'ultimo, i ricercatori si affidano all'imaging multicolore per ottenere più risultati in minor tempo.

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Sfide da affrontare quando si ricorre all'imaging per studiare il cancro

Risoluzione spazio-temporale ottimale

La ricerca sulle terapie per combattere il cancro richiedono spesso la combinazione di microscopia a fluorescenza e di saggi funzionali innovativi. Con una risoluzione spazio-temporale ottimale, i ricercatori sono in grado di monitorare eventi dinamici in-vivo, quali la migrazione cellulare e i processi di metastasi. Questi processi dinamici sono al centro dello sviluppo del cancro.

L'imaging veloce per periodi di tempo

La comprensione di questi processi ha rappresentato una sfida a causa della difficoltà di visualizzare il comportamento delle cellule tumorali in tempo reale. L'imaging veloce per periodi di tempo prolungati comporta un sacrificio: o una risoluzione ridotta o, più spesso, un danno ai preziosi campioni. La sfida consiste nello scoprire la tecnica e il sistema di imaging in grado di fornire i risultati migliori con la massima risoluzione, mantenendo le cellule in vita, per consentirti di seguire i processi di interesse

Multiplexing per capire i meccanismi della malattia

La microscopia a fluorescenza multicolore, sia confocale che widefield, è uno strumento fondamentale per comprendere il contesto spaziale, la co-localizzazione e la vicinanza di più biomarcatori quando si studiano eventi complessi, quali l'immunosoppressione o l'angiogenesi. Questo obiettivo può essere spesso impegnativo, poiché ci sono limiti al numero di fluorofori che si possono distinguere con successo con questo approccio "multiplexing". Fortunatamente, esistono sistemi di imaging e strategie innovativi per migliorare la separazione dei fluorofori (ad es. FluoSync: un approccio semplificato per un imaging fluorescente multiplex simultaneo con esposizione singola) e aumentare il numero di sonde fluorescenti a quello necessario nel tuo esperimento.

Trovare gli strumenti giusti

Il cancro è una patologia complessa che per essere studiata richiede l'utilizzo di un'ampia gamma di metodiche, che includono imaging su campioni in-vivo, imaging con una buona risoluzione temporale e su singola cellula. Ulteriori delucidazioni sui processi cellulari riguardanti il cancro verranno alla luce probabilmente utilizzando metodi ad alta risoluzione e che permettono di effettuare un'analisi multiparametrica delle immagini. Approcci quali la microscopia confocale a fluorescenza consentono di studiare più bersagli all'interno di tessuti o di strutture cellulari.

Tecniche avanzate di imaging, quali la super-risoluzione o, più recentemente, il lifetime imaging o il lightsheet, aiutano a comprendere meglio le interazioni molecolari e i meccanismi di regolazione alla base dell'insorgenza, della progressione dei tumori alla loro risposta alle terapie.

Grazie alla microdissezione laser o alla microscopia correlativa (CLEM) è possibile studiare le disposizioni spaziali dei recettori nelle membrane e l'organizzazione del genoma nei nuclei delle cellule.

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