DVM6 Microscopio digitale
Non cercare semplicemente. Trova!
DVM6
Sì. Leica DVM6 offre una frequenza di immagini dal vivo a 30 frame al secondo (fps) o anche più velocemente, con un ritardo di immagine minimo, pari a 0,2 secondi. Potete spostare il campione e osservare l'immagine come siete soliti fare quando utilizzate un microscopio tradizionale con oculari.
Non preoccupatevi: Leica DVM6 utilizza lenti per obiettivo corrette PlanApo, dotate di un'alta risoluzione (in merito all'apertura numerica, NA, delle lenti). Ciò rende Leica DVM6 perfetto per le operazioni cui è destinato.
No. Questo è uno dei maggiori vantaggi dei microscopi digitali: potete vedere immediatamente l'immagine sul monitor e decidere rapidamente se sia adatta a voi. Leica DVM6 vi aiuta ancor di più, definendo automaticamente le impostazioni migliori e mostrando 6 diverse opzioni sul monitor. Basta un solo clic per scegliere l'opzione più adatta alle vostre esigenze. Per l'analisi dell'immagine e le misurazioni Leica DVM6 offre molte funzioni software che consentono di facilitare il lavoro. Per citare un esempio: potete esportare l'immagine insieme ai dati di misurazione in un modello di report.
L'utilizzo di un microscopio digitale è più semplice rispetto a un microscopio tradizionale. In particolare gli utenti inesperti possono ottenere immagini da campioni, in maniera più semplice e veloce. Il motivo principale risiede però nel fatto che ci vuole tempo per prendere dimestichezza con le impostazioni e la regolazione del microscopio e per visualizzare il campione tramite oculari.
In principio l'immagine è la stessa. Possono esservi differenze nel campo visivo, dovute al tipo di fotocamera digitale e di oculari utilizzati, quindi dipende dal tipo di microscopio tradizionale che intendete mettere a confronto.
Tuttavia esiste un'importante differenza: L'osservazione del campione tramite gli oculari binoculari dello stereomicroscopio offre una percezione della profondità che non può essere raggiunta direttamente con un'immagine 2D di un microscopio digitale. Per ottenere questo risultato il software Leica LAS X di Leica DVM6 può anche formare immagini topografiche tridimensionali del campione tramite la funzione Z-stack. Questa funzione registra le immagini in diversi piani focali, sopra l'altezza del campione o l'intero campione. Il software calcola automaticamente la topografia 3D della struttura di superficie del campione.
No, la fotocamera è incorporata e non può essere cambiata.
- I tre obiettivi di Leica DVM6 vi offrono il massimo campo di ingrandimento, da 10x a 1.760x
- Il tavolino portacampione ha un range di movimento X-Y di 70 x 50 mm
- Il tavolino può portare campioni fino a 2 kg di peso
- Il microscopio ha una distanza di lavoro verticale fino a 60 mm
A dire il vero è molto semplice. Leica DVM6 presenta un ampio raggio zoom di 16:1 con un solo obiettivo, ma offre tre diversi obiettivi tra cui scegliere per la propria applicazione. Se credete di aver bisogno di un diverso ingrandimento potete semplicemente "cambiare a caldo" l'obiettivo in fase di utilizzo.
Il microscopio digitale Leica DVM6 è un dispositivo veramente "pronto all'uso" e dotato di approccio "plug and play". Potete avviare la registrazione delle immagini dopo aver compiuto questi cinque semplici passaggi:
- Estraete dalla scatola e dall'imballaggio il microscopio e il computer annesso
- Inserite lo spinotto del Leica DVM6 nell'alimentazione
- Collegate il microscopio e il computer con un cavo USB
- Posizionate un obiettivo
- Avviate il software Leica LAS X
Un microscopio viene definito "codificato" quando il suo hardware è in comunicazione diretta con un software e i valori di parametro specifici vengono tracciati e salvati insieme ai dati dell'immagine. Questi parametri specifici vengono definiti e quindi considerati come valori di parametro codificati. Nel Leica DVM6 i parametri codificati includono l'obiettivo, la fotocamera e le impostazioni di illuminazione, la posizione del tavolino portacampione e l'angolo di rotazione (sia con movimento manuale che motorizzato!).
Potete richiamare facilmente e velocemente i parametri e le impostazioni codificate, cosa che risulta particolarmente utile in caso di operazioni ripetitive nelle quali l'analisi e la riproducibilità delle immagini determinano l'efficienza del flusso di lavoro.
Leica DVM6 non è particolarmente adatto ai campioni biologici a causa dell'intensa illuminazione integrata .Quest'ultima può infatti riscaldare notevolmente i campioni biologici visualizzati,spesso sensibili ai cambiamenti di temperatura, alterandoli o danneggiandoli irreparabilmente.
Quali tipi di campione vengono solitamente visualizzati con Leica DVM6?Leica DVM6 è progettato per l' acquisizione veloce di immagini di alta qualità ai fini dell'ispezione e dell'analisi in controllo o assicurazione della qualità (QC/QA), nonché nell'analisi dei guasti (FA), o ricerca e sviluppo (R&D). La maggior parte dei campioni è rappresentata da materiali allo stato solido, solitamente composti da leghe metalliche, ceramica, minerali o polimeri. Si va dai campioni più piccoli e delicati, come le celle solari, a quelli più grandi e robusti, come i wafer o i componenti di un prodotto. Se volete sapere se Leica DVM6 può soddisfare le vostre particolari esigenze di applicazione, contattateci. Il nostro team di tecnici specializzati risponderà alle vostre domande.
Le operazioni sono più rapide perché i passaggi critici del normale flusso di lavoro per analisi dei difetti su componenti, ispezione o controllo della qualità sono ottimizzati. Dopo un primo posizionamento manuale approssimativo del campione, è possibile posizionarlo in maniera precisa con un semplice clic del mouse. In questo modo, trovare il punto di interesse diventa semplice e veloce. L’ ampio raggio zoom di 16:1 consente di indagare più dettagliatamente sul campione, in maniera veloce ed economica. Inclinando la testa del microscopio e ruotando il tavolino, il campione resta a fuoco nel campo visivo, perfettamente allineato con l'asse ottico. Inoltre il software Leica LAS X aiuta a velocizzare i processi. Al fine di ottenere un'immagine topografica della superficie del campione è sufficiente un semplice clic sulla funzione stack Z.